Non ho la presunzione che bastino le mie parole, non ho neanche la presunzione di credere che le immagini e le voci che ci giungono dalla Grecia in ginocchio siano piu' forti del nostro senso di inadeguatezza, e della nostra incapacita' di scrollarci di dosso quel pensiero malato di "finire come la Grecia".
La Grecia non finisce, nemmeno finiranno le sofferenze di un popolo che, chi ama l'Europa come me, considera fratello.
La crisi greca e' originata dalle speculazioni finanziarie di opportunisti senza scrupoli, scrupoli che sono mancati anche ad una buona parte dell'allora governo greco. Non l'hanno originata ne i lavoratori e ne i pensionati greci che sono chiamati a pagarla.
E allora? Quando fini' la prima guerra mondiale la Germania era in ginocchio, ma i vincitori imposero il pagamento dei debiti di guerra affamando ed opprimendo ancora di piu' il popolo tedesco. Keynes abbandono' la conferenza di pace, egli premeva perche' fossero concessi aiuti alla Germania, affinche' potesse risollevarsi e con lei l'Europa. Non fu' ascoltato. Sappiamo come ando' a finire di li a qualche anno.
Bisogna fare pressione affinche' i governi europei concedano piu' tempo, piu' risorse, piu' moneta, o tutte e tre queste cose insieme, e' una scelta politica, soltanto questo.
Non bisogna lasciare che la storia si ripeta.
Altrimenti non morira' solo la Grecia, ma anche quella parte di noi che voleva un'Europa umana.
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